Andrea Cartotto: insegnante TIC, divulgatore scientifico e formatore

Andrea è entusiasta del suo lavoro di insegnante, formatore e divulgatore. Ha raccontato al podcast Insegnanti al microfono che probabilmente fare l’insegnante era nel suo dna e che da sempre si entusiasma per quello che vive e vede in classe con i suoi alunni suddivisi tra l’I.C. Sanremo Levante, l’I.C. Arma e l’I.C. Doria all’interno delle Classi 3.0 della Scuola Secondaria di I Grado, oltre ai vari docenti che incontra in giro per l’Italia durante i suoi corsi di formazione. E’ convinto, come diceva don Milani, che si cresce e ci si forma insieme agli alunni e alunne, insieme si cerca e si trova la verità. Ama definirsi un umanista digitale in quanto la tecnologia in sé è vuota, occorre riempirla di valori e senso. La  Didattica digitale non è la soluzione a tutti i mali ma una integrazione a tutta la didattica, che al suo interno cerca e offre diversi approcci e strumenti. Per questo ha anche un canale su youtube andreacartotto di divulgazione tecnologica e didattica, e un suo blog andreacartottoeducation.

Secondo Andrea non esistono i nativi digitali, che è una semplicistica riduzione giornalistica, in quanto non basta essere veloci a muovere le dita per ‘scrollare’ le pagine e le app, occorre avere competenza digitale, cioè saper come funziona la macchina digitale, quali sono le opportunità e anche i rischi, sapere gestire la tecnologia, non semplicemente correrle dietro. In realtà i giovani sono solo veloci esecutori digitali, non sono automaticamente competenti digitali. La sua prospettiva trova nell’art 3 della Costituzione italiana il punto fermo ed è consapevole che o ti FORMI o ti FERMI. E’ fondamentale comprendere come gli strumenti digitali siano tutt’uno con le discipline di insegnamento e le contaminino. Da anni partecipa al PNSD e come formatore incontra tanti colleghi e gira tante scuole, riscontrando molto interesse e passione in questo lavoro. E’ convinto che la scuola italiana, per essere inclusiva, debba seguire precisi e concreti canoni, ad esempio per accogliere gli alunni stranieri formandoli su basi essenziali ma solide della lingua italiana come requisito per l’accesso all’istruzione. Non basta infatti provare a comprendere, occorre anche farsi comprendere ed é importante far crescere ogni alunno ed alunna nella sensibilità ed attitudine alla legalità e ad una vera empatia.

La Scuola, secondo Andrea, rimane un luogo autentico e quasi “sacro” di crescita, una palestra di cittadinanza: per questo, occorre darle – e ridarle – adeguata dignità sociale e culturale.

Anni fa ha ideato una netiquette diventata progetto nazionale di Educazione Civica Digitale, “Il Galateo di Mister Internet”. Di recente, ha dato alle stampe il primo Galateo d’Italia, denominato Miss internet, per una educazione digitale contro la violenza sulle donne, unico nel suo genere.

Lascia un commento