Alessandra Franchi: Ambassador AE e la passione per la scuola

questa sono io

“Ho fatto per quarant’anni il lavoro che mi è sempre piaciuto: lavorare con le persone”: così la professoressa Alessandra Franchi ha raccontato al podcast Insegnanti al microfono la sua lunga esperienza nella scuola. Voleva fare la psicologa, ma a quei tempi la distanza dall’università di Padova era troppa, così ha scelto Filosofia e pedagogia a Parma ed ha iniziato dal nido per poi passare i vari ordini fino alla scuola secondaria di primo grado. Questa ampia esperienza l’ha arricchiata molto perchè ogni tipo di scuola ha le sue caratteristiche e le sue sfide, le sue fatiche e le sue opportunità. Il suo atteggiamento curioso e molto appassionato alla scuola, alle persone che ci vengono per apprendere, crescere, imparare, le ha fatto sperimentare diversi strumenti e metodi pedagogici. Per questo è stata una delle insegnanti e scuole fondatrici di Avanguardie Educative, che quest’anno compie 10 anni. Adesso che è in pensione continua la sua collaborazione con Indire come Ambassador di AE, portando in tante scuole la sua competenza e passione. Non riesce a stare senza la comunità scolastica.

In tanti anni di insegnamento ha sperimentato diversi approcci e strumenti didattici, come i libri autoprodotti e digitali, che ancora oggi sono utilizzati. Ha avuto la fortuna di avere sempre dei direttori e dirigenti scolastici aperti all’innovazione e quindi le proposte innovative sono sempre state accolte e diffuse nella sua scuola, rendola un istituto all’avanguardia. Per questo ritiene che la collaborazione sia fondamentale anche nell’insegnamento e nel sistema scolastico, perchè non basta avere un’idea innovativa, occorre poi farla diventare parte del cambiamento per tutto il sistema, altrimenti diventa personalismo e manca di solidità e continuità.

Un altro aspetto importante è stato quello di conoscere e valorizzare il patrimonio culturale e naturale locale per poi allargarsi a prospettive più ampie.

Infine la sua critica alla scuola di oggi è che manca un pò di entusiasmo e si sente a volte la stanchezza e la fatica di un mestiere e di una società che sono cambiati molto. Fondamentale è quindi lavorare con empatia, stabilire con i ragazzi e ragazze una relazione sana, positiva, serena che diventa costruttiva.


Scopri di più da Scuolanews

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento