Juan Teixeira: un venezuelano come insegnante di spagnolo

E’ nato e cresciuto in Venezuela, si è laureato in economia aziendale e ha lavorato in aziende internazionali nel settore import/export, poi si è trasferito a Panama per crescere professionalmente. Qui ha incontrato una ragazza italiana con cui si è trasferito in Italia. Ora Juan Teixeira vive in provincia di Salerno e ha raccontato al podcast Insegnanti al microfono, che l’idea di diventare insegnante di spagnolo è stata della moglie, già insegnante. Così si è messo a studiare per il concorso della scuola e ha iniziato a fare supplenze nelle scuole superiori del Cilento. Ha superato il concorso e ora attende la nomina in ruolo. Quest’anno ha insegnato in due licei linguistici ed è molto felice di questa scelta.

Ha scoperto una vocazione che non sapeva di avere. Gli piace molto il rapporto con i ragazzi, cerca di coinvolgerli affrontando tematiche di attualità, così da renderli capaci di guardare la realtà e confrontarsi con una prospettiva di chi proviene da una storia, una cultura e una lingua diversa.

Juan ha potuto conoscere la scuola italiana e apprezzare la sua impostazione ampia, olistica, a differenza di quella venezuelana e latino-americana in generale, che predilige una formazione orientata alla pratica. In questo modo la scuola italiana aiuta a sviluppare una forma mentis, una capacità critica che prepara ad affrontare i problemi e con il ragionamento trovare le soluzioni.

L’aspetto più bello di fare l’insegnante è poter lavorare con i ragazzi e aiutarli a crescere, a trovare i loro doni e potenzialità. Quello più faticoso è l’organizzazione complessa, farraginosa, troppo articolata e lenta, per cui andrebbe migliorata, snellita, ottimizzata.


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