E’ formatrice dell’equipe della Sicilia dal 2019 e ha raccontato al podcast Insegnanti al microfono che è sempre stata controcorrente, curiosa e innovativa. Fin da quando al liceo classico si è innamorata dell’elettromagnetismo, per merito del suo insegnante di matematica e fisica che aveva in lei la alunna più partecipativa e attenta della classe, e ha deciso contro il parere dei suoi genitori e dei docenti di iscriversi ad ingegneria industriale (all’epoca!). Una delle pochissime ragazze ad un corso di laurea fortemente maschile e maschilista, tanto che ha subito anche alcuni sgarbi e battutine sessiste. Ha raggiunto la laurea con tenacia e passione ed è entrata nel mondo delle aziende, trovando facilmente lavoro. Si è tuffata con passione e impegno ma dopo alcuni anni ha capito che il lavoro d’ufficio e dietro ad un computer non era per lei la vera realizzazione. Non le dava autentiche soddisfazioni relazionali e sociali, ma solo quelle economiche e professionali. Così ha partecipato al concorso della scuola per poter fare un’esperienza più ricca umanamente. E’ convinta ancora oggi che nella scuola si può lavorare per il futuro, si può fare qualcosa per il futuro dei ragazzi e ragazze e formare le nuove generazioni. E’ diventata insegnante di Scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche, e la progettazione rimane sempre la sua grande passione, anche in un istituto tecnico di Catania dove presta servizio da venti anni. Lavora con passione, entusiasmo e competenza e dalla classe ha cominciato nel 2019 anche l’esperienza di formatrice come componente dell‘Equipe Formativa dell’USR Sicilia.
E’ contenta di essere nella scuola, perchè qui si respira umanità, a differenza delle aziende, ma d’altro canto nella scuola c’è troppa autorefenzialità, i docenti soprattutto delle superiori, non sono capaci o predisposti a collaborare, a lavorare e guardare ai risultati come un team, come invece accade nelle aziende. In questo il personale docente deve crescere molto.
Scuolanews 