
Andrea Carletti ha iniziato a lavorare nella scuola come insegnante nel 1983 e ha raccontato al podcast Insegnanti al microfono che vi è restato anche dopo la fine della carriera per una passione che nel tempo è cresciuta sempre più, diventando parte della sua vita professionale e privata. Andrea Carletti, dopo la laurea in Scienze agrarie, ha iniziato a lavorare in campo professionale tecnico, ma da subito ha avuto l’opportunità di impegnarsi come docente supplente, anche grazie ad un imprinting di famiglia nella quale aveva diversi esempi di insegnante. Appena entrato in contatto con colleghi e studenti ha scoperto una attitudine spontanea per la relazione docente- studente, per il rapporto umano a rafforzare la trasmissione del sapere e l’esperienza culturale con i giovani e non ha più smesso di dedicarsi con impegno e passione a rendere la comunità scolastica più viva e attiva nel proprio territorio. Per il professor Carletti, quindi, la scuola è una rete di relazioni tra docenti e studenti, tra docenti e staff organizzativo, tra docente e docente, ma anche fra la scuola stessa e l’ambiente esterno, i soggetti del contesto culturale, sociale ed economico. Dopo diversi anni come insegnante e vicario del Preside, si è impegnato per diventare lui stesso Dirigente scolastico ed essere così più incisivo nel contribuire al cambiamento nello sviluppo del sistema scolastico. E’ convinto infatti che gli Istituti scolastici siano parte essenziale della comunità civile in cui sono presenti molti protagonisti istituzionali e culturali da coinvolgere affinché il clima di lavoro e la motivazione degli studenti siano sempre sollecitati ad ottenere risultati forti e costanti. Gli allievi poi devono essere messi nelle condizioni di auto-valutare il proprio lavoro ed essere gratificati dal loro stesso impegno e dai risultati ottenuti. Ancora, lo studio a scuola e fuori di essa non deve solamente trasmettere i saperi, ma deve formare la consapevolezza civica, deve preparare le nuove generazioni ad essere cittadini attivi, deve offrire l’educazione civica in senso ampio e migliore del termine. Nella sua carriera ha cercato di trasmettere questa visione nelle tante scuole in cui ha lavorato e forse è per questo che nel 2014, da dirigente scolastico dell’ISIS Malignani a Udine si è fatto coinvolgere dall’iniziativa di “Indire” e ha sottoscritto a Genova, con una ventina di altri Dirigenti scolastici innovatori, l’atto istitutivo, il Manifesto, del Movimento di Avanguardie Educative, di cui sarebbe diventato Ambassador nel 2022.
Ancora oggi, si impegna e continua a collaborare con diversi interlocutori pubblici e privati, per dare il suo contributo al sistema scolastico e al rinnovamento della scuola italiana, in particolare nella sua regione di residenza, il Friuli Venezia Giulia. In particolare ha mantenuto alto l’interesse per i “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento” che riconosce come un forte strumento di facilitazione e di formazione verso le competenze di socializzazione e di cittadinanza, in un contesto di inclusione dei giovani più portati al mondo del lavoro e al territorio. Questa realtà, già evidenziata dal grande passaggio innovatore introdotto con l’Autonomia scolastica dagli ultimi anni del XX secolo, sarà il motore di un‘azione di contrasto ad un atteggiamento di passività e affaticamento in un novero crescente di studenti, che si osserva da tempo nelle attività didattiche tradizionali in aula verso la lezione frontale. Occorrono, secondo Carletti, metodi e approcci diversi che rispondano in tempo reale ai continui stimoli evolutivi della società del sapere digitale, più adatti alle peculiarità dei nostri bambini e adolescenti.
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