Angelo Bardini: Ambassador AE e snodi educativi

Laureato in biologia Angelo Bardini ha iniziato a lavorare in un laboratorio di bioanalisi ma la ripetitività delle attività in breve gli hanno fatto capire che non era fatto per quel tipo di lavoro abitudinario e asettico. Così ha raccontato al podcast Insegnanti al microfono di come ha deciso di trovare una professione più creativa, umana e stimolante come quella dell’insegnante. Ha iniziato come supplente e da quel lontano 1977 non ha più abbandonato la scuola. Ha iniziato nella bassa milanese e poi in ruolo in una scuola media (oggi secondaria di primo grado) della provincia di Piacenza.: l’IC di Cadeo e Pontenure. Essendo un plesso distaccato gli chiesero di fare prima il responsabile di plesso, poi il vicario, in un momento in cui il vicario serviva a fare l’orario delle lezioni o poco più. Era anche appassionato di tecnologia e computer, allora il sistema DOS e i PC Commodore. Inoltre la sua idea di organizzazione del sistema scolastico era molto chiara e ordinata, per cui cercò da subito nella sua succursale di valorizzare i suoi colleghi, sia umanamente che economicamente, di fare un organigramma chiaro, semplice e preciso per dare a ciascuno la sua responsabilità e il suo spazio di azione coordinato all’organico. E’ profondamente convinto che l’aspetto organizzativo sia fondamentale per dare un’identità alla propria scuola e permettere di realizzare idee e progetti efficaci e innovativi. Importante è elaborare e condividere con lo staff un’idea di scuola.

Le sue modalità didattiche ed organizzative hanno fin da subito fatto parlare della “sua” scuola e così ha iniziato a collaborare con Indire per creare una rete di scuole dove l’innovazione didattica e metodologica fosse al primo posto. Dalla collaborazione di alcuni istituti sparsi per l’Italia è nato così nel 2014 l’ambito delle Avanguardie Educative, ora composto da oltre mille scuole.

Fondamentale per la sua crescita essere stato chiamato al MIUR come membro del tavolo tecnico del PNSD del 2015.

E dopo essere andato in pensione, collabora tuttora con gran parte delle scuole del territorio piacentino e non solo, e continua da nove anni il suo ruolo di Ambassador di Avanguardie Educative dando il suo prezioso contributo all’innovazione della scuola, raccontando quello che lui ha vissuto (purtroppo ancora attuale) e realizza ancora nel sistema scolastico. In particolare, tra le tante iniziative, è da segnalare il ruolo delle biblioteche come snodo educativo, cioè non basta avere uno spazio da adibire a biblioteca scolastica, occorre ripensare l’ambiente educativo della biblioteca come centro da cui innescare tante altre iniziative, attività, collaborazioni col territorio e con la scuola stessa al suo interno. Non basta l’ambiente educativo, occorre parlare e pensare a luoghi/attività/progetti come snodi di una rete più ampia, articolata e collegata di attività.

Infine per quanto riguarda AE, dopo 10 anni, ha un sogno, superare le idee e creare una serie di “snodi” attorno ai quali le idee di AE possano collegarsi e dare il loro contributo per realizzare un tessuto e una trama di elementi innovativi in grado di superare la frammentazione e l’occasionalità per un passaggio ad una solida idea di scuola. Da snodo più snodo elaborare un’idea solida di scuola.

Sta cercando di monitorare la rete della migliaia di scuole per capire effettivamente quale istituto è ancora realmente all’avanguardia o nel tempo si è arenato, dimenticato o perso, per tanti, diversi e comprensibili motivi.


Scopri di più da Scuolanews

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento