Come riformare la scuola: le indicazioni di Andrea Gavosto nel suo libro La scuola bloccata

Andrea Gavosto, direttore della fondazione Agnelli, ha da poco pubblicato il libro La scuola bloccata edizioni Laterza. È un testo molto ricco e chiaro sull’universo della scuola pubblica italiana obbligatoria. Ho letto con piacere questo testo e l’ho trovato davvero stimolante perché è supportato da dati senza risultare pesante, non è troppo tecnico per cui credo lo possano leggere anche i non addetti ai lavori; è pieno di spunti di riflessione per capire i difetti del nostro sistema scolastico ma anche abbondano proposte concrete e chiare per migliorare. Ancora una volta la scuola al centro. Il nuovo Governo ha addirittura voluto modificare il nome del ministero aggiungendo una parolina che ha scatenato nei mesi scorsi (e in parte ancora oggi) un acceso dibattito: merito. Così l’obsoleta vecchia dizione di Ministero dell’Istruzione è diventata la moderna e aggiornata Ministero dell’Istruzione e del Merito. Ecco, cosa significa merito? C’è chi l’ha contestato perché legato troppo alla cultura di destra, liberale e arrivista; chi l’ha denigrato perché faceva  l’occhietto ad un’impostazione aziendalista, fuorviante per la scuola; c’è chi ha detto che è contrario all’ideale di uguaglianza e inclusione; chi l’ha difeso perché è tempo di introdurre anche nel sistema scolastico pubblico il merito come valorizzazione delle capacità del singolo; chi l’ha voluto analizzare dalla parte dello studente e chi dei docenti, dando sfumature diverse. Insomma almeno un ampio dibattito ha suscitato. Finora il Ministro si è mosso a spot, esprimendo con parole ed esternazioni, un’idea di scuola basata sul rispetto delle regole da parte degli alunni, della valorizzazione sociale da ridare agli insegnanti, di riaffermare per l’ennesima volta, come i suoi predecessori, che la scuola è il futuro della società. Di fatto è passato poco tempo e non è facile introdurre cambiamenti in modo così veloce, occorre tempo. Quindi diamogli tempo per valutare cosa porterà di nuovo veramente nel miglioramento della scuola italiana. Gavosto però non ci ha dato tanta speranza perché gli effetti di ogni intervento sul sistema scolastico si vedono a distanza di anni, se non decenni, e oggigiorno i politici hanno bisogno di mostrare ai propri elettori i risultati in breve tempo. La media della durata dei Ministri dell’Istruzione negli ultimi 20 anni è stata di due anni e mezzo!! Figuriamoci quanto poco può essere fatto se si vuole lavorare bene o peggio quanti danni se si lavora in fretta e per l’immediato.

Credo sia importante avere un quadro completo e aggiornato della scuola, e questo –dice il ricercatore- non sempre è possibile a causa della difficoltà di avere informazioni corrette, precise, aggiornate dal territorio. Nel frattempo Gavosto propone alcune piste di riflessione di riforma: il cambiamento dei cicli, il reclutamento degli insegnanti, la formazione dei docenti, l’orientamento degli studenti in uscita, la carriera dei docenti, l’allungamento del tempo a scuola.

La scuola è davvero il futuro della società e occorre riflettere e lavorare per migliorarla.

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