
Spesso si parla degli studenti con BES o DSA o altre problematiche per cui gli insegnanti e la scuola offrono tanti strumenti adeguati per aiutarli a superare determinate difficoltà, più o meno temporanee, ma non esiste in Italia una legislazione e quindi opportuni strumenti didattici per gli studenti cosiddetti plusdotati o particolarmente talentuosi. Nel podcast Insegnanti al microfono la professoressa Martina Brazzolotto, insegnante di scuola primaria e ricercatrice, esperta nella didattica per i “gifted children”, autrice dei libri “La didattica per lo sviluppo dei talenti” e “La didattica per la plusdotazione attraverso lo sviluppo dei talenti” editi da Pitagora, racconta la sua ampia esperienza nella scuola. Ha anche un sito web su queste tematiche didatticatalenti.com. E’ anche insegnante abilitata in Finlandia, dove sta svolgendo ricerca sul sistema scolastico nazionale.
Dopo aver abbandonato la scuola a 15 anni, è ritornata sui ‘banchi’ di scuola quando era già adulta e mamma con due figli (un maschio e una femmina), per cui ha strappato ogni attimo libero per riprendere in mano i libri e arrivare perfino alla laurea e poi ad un dottorato, senza togliere nulla alla famiglia. La sua curiosità e passione per la didattica l’ha portata a partecipare ad un progetto della regione Veneto sull’educazione dei bambini talentuosi del 2012, Progetto “E.T. EDUCATION TO TALENT”, quando per prima in Italia, la Regione del Veneto, ha finanziato la realizzazione di percorsi formativi sperimentali rivolti agli insegnanti sulle tematiche e problematiche legate ai bambini con un alto potenziale cognitivo delle scuole dell’infanzia e del 1° ciclo di istruzione del Veneto, in condivisione con l’Ufficio Scolastico Regionale. Da allora il materiale e insegnanti formati sul tema sono aumentati di molto. Lei stessa come membro del comitato del progetto ha aiutato a formare da allora oltre 400 docenti.
Gli alunni talentuosi possono dare segnali di questa loro plusvalenza fin dai primi anni, e ci sono alcuni segnali che possono orietnare famiglie e scuola: un atteggiamento molto curioso, sveglio, un lessici molto ricco, ampio e appropriato, un ritmo di apprendimento molto veloce, oltre la media dell’età. Ma allo stesso tempo rivelano una certa fragilità, a volte aggressività proprio perchè loro stessi si sentono ‘diversi’, fuori della normalità e da piccoli non sanno gestire queste caratteristiche (e molto spesso le stesse istituzioni scolastiche). Purtroppo in Italia non c’è una legge specifica per gli alunni plusdotati, per cui gli insegnanti sono lasciati a se stessi e alla buona volontà e autopreparazione.
La professoressa Martina riceveva diverse richieste di aiuto da parte delle famiglie così ha deciso di aprire il Centro per affincare genitori e studenti a riconoscere questa caratteristica, gestirla e farla fruttificare in modo sereno. Attraverso il Centro lei offre consigli, materiale didattico, attività scolastica e mediazione. Il centro offre attività di arricchimento formativo in modalità online per bambini e ragazzi curiosi.
Ha studiato e fatto ricerca in diversi Paesi del Mondo, come Finlandia, Stati Uniti, Paesi Bassi ma riconosce che la miglior pedagogia l’ha incontrata nelle classi delle scuole italiane, dove ci sono gli insegnanti migliori. Manca certamente in Italia la struttura, un sistema che valorizzi le nostre capacità e competenze, cosa che altrove, come nella famosa Finlandia, sono presenti. Quindi l’Italia non ha bisogno di insegnanti più formati e preparati ma di un sistema che li aiuti ad esprimere tutte le loro potenzialità.
E’ anche Fondatrice e coordinatrice della rete nazionale di scuole “TalentInclusivi”/ Founder and coordinator of the national schools’ network “TalentInclusivi”. Specialista in didattica per la plusdotazione e didattica per lo sviluppo dei talenti/ Specialist in Gifted & Talented Education/ Talent Development. Member and delegate from Italy of World Council for Gifted and Talented Children (WCGTC). Member of European Council for High Ability (ECHA)