La prof.sa Cristina Costarelli, DS al liceo scientifico Newton di Roma, ascoltata a Insegnanti al microfono, ha fatto esperienza in tutti gli ordini di scuola: iniziata la sua attività lavorativa nella scuola primaria, ha poi fatto la dirigente all’Istituto Comprensivo e adesso al liceo.
Ha introdotto subito il modello DADA: il modello di Didattica per Ambienti Di Apprendimento, in cui si sperimenta una radicale innovazione pedagogico–didattica e organizzativa con l’obiettivo di coniugare l’alta qualità dell’insegnamento con la funzionalità organizzativa di matrice anglosassone. Gli istituti funzionano per “aula–ambiente di apprendimento”, assegnata a uno o due docenti della medesima disciplina, con i ragazzi che si spostano durante i cambi d’ora. Ciò favorisce l’adozione, nella quotidianità scolastica, di modelli didattici funzionali a quei processi di insegnamento-apprendimento attivo in cui gli studenti possano divenire attori principali e motivati nella costruzione dei loro saperiLa sua passione edicativa e il desiderio di aiutare gli studenti ad apprendere sempre meglio.
Il modello DADA è stato introdotto nell’anno 2019-29 e con un grande sforzo da parte di tutti, seppur con impegno e convinzione diversa. Non è mai facile cambiare. Purtroppo l’emergenza e la pandemia del Covid-19 ha interrotto questo promettente inizio, ma la DS è proonta a ripartire appena possibile.
Nella sua lunga e variegata esperienza ha visto quanto è importante la preparzione e formazione degli insegnanti: ci vuole una grande capacità di relazione, un maturo equilibrio e una convinta dimensione collegiale. Oggigiorno la formazione si trova ina una situazione un pò ambigia: da un alto è fatto obbligo di legge per tutti i docenti e dall’altra è lasciata libertà sulle modalità e non rientra nel contratto. Per questo è importante anche l’aggiornamento fatto a scuola con il collegio docenti, in quanto permette alla scuola di dare una ‘certa’ impostazione e direzione collegiale a tutti gli attori educativi. Soprattutto nelle scuole superiori si rischia che l’insegnante viva in una sua isola scolastica, mentre è altrettanto essenziale lavorare insieme a tutti gli altri colleghi.
L’innovazione didattica è un’attenzione imprescindibile per una scuola moderna e adatta ai tempi. Occorre introdurre e sperimentare nnuove e più efficaci metodologie, come cooperartive learning, coding, robotica, percorsi multidisciplinari.
Infine il suo ruolo di vice presidente della Associazione Nazionale Presidi di Roma le permette di incontrare e confrontarsi con tanti dirigenti e scuole, constatando a volte la diffusione di storici problemi e limiti della scuola italiana e cogliendo opportunità nuove e stimolanti.