Si è parlato tanto , per mesi, della necessità per i ragazzi delle scuole superiori di ritornare in classe per riprendere la didattica in presenza. Si è criticato e avolte accusato i vari decisori politici di incapacità per non aver garantito questo diritto, per non aver fatto abbastanza per risolvere i problemi organizzativi. Anche i ragazzi della seconda e terza media, costretti a casa con la didattica a distanza, avevano risposta grandi speranze per rientrare in classe.
Adesso che quasi tutti gli studenti italiani sono ritornati a fare lezione in classe, se non ogni giorno, ma almeno al 50% dei giorni, la domanda che nasce ascoltando gli stessi alunni è questa: davvero ne avevno così bisogno a queste condizioni? Non potendo garantire una didattica in presenza completa, integrale e continuativa, qualcuno comincia a rimpiangere i giorni fatti in DAD.
Ho volutamente chiesto ai miei alunni cosa pensassero di questa stituazione. Ebbene la mia sorpresa è stata l’aver ascoltato le critiche e il rifiuto del rientro in classe.
I motivi sono diversi: legati all’età e alla classe frequentata, al tipo di scuola, alla motivazione allo studio, alla distanza casa-scuola, il contesto familiare.
Sembra che gli alunni in quinta superiore siano più propensi a continuare in DAD, in quanto ormai abituati al metodo e in vista dell’esame di Stato si preparano in modo adeguato. Chi non aveva tanta motivazione allo studio ovviamente preferisce la DAD in quanto più libero di non ascoltare le lezioni nascondendosi dietro lo schermo spento, e la scusa dei problemi tecnici di Internet. Altri preferiscono la DAD per pura comodità: dormire di più, non vestirsi con cura, non truccarsi, mangiare e bere senza orari, poter fare altre cose pur davanti allo schermo.
Qualcuno propone di andare in presenza solo qualche giorno, giusto per poter vedere i compagni e fare due chiacchere con loro, per il resto a casa.
Altri, quelli più motivati e responsabili, ritengono una fortuna essere potuti tornare in classe, pur nella fatica dell’osservanza delle normative di sicurezza igienica e sanitaria.
Gli alunni sono tanti e diversi. Le risposte altrettante.
Certamente il blocco della didattica ha creato grandi effetti negativi sui ragazzi: pigrizia, affaticamento, svogliatezza, demotivazione, ansia, stress e frustrazione, isolamento e smarrimento. Ben pochi gli effetti positivi. Anche se faticoso riprendere e rompere un’abitudine cristallizzata….è la scelta migliore per tutti.