La prof.sa Paola Bianchi insegna all’IC Lido del Faro di Fiumicino e al linguistico di Macarese. Ha raccontato ad Insegnanti al microfono la sua esperienza di docente di lingua inglese, spagnolo e francese sia nella scuola pubblica che privata. Ama il suo lavoro e per questo non lo considera nel senso più stretto del termine, ma come una passione che gli permette di etrre in relazione con tanti adolescenti e preadolescenti, da cui si imapra sempre qualcosa. E’ il lavoro più bello del mondo. Insegnare lingua è una grande opporunità di conoscere, entare in una cultura, in un mondo diverso da noi. Imparare le lingue non è solo grammatica, è lo strumento iniziale, ma significa conoscere il popolo che parla questa lingua.
Oggi insegnare le lingue vuol dire utilizzare anche i tanti strumenti tecnologici e didattici che permettono di familiarizzare con le tradizioni e gli usi di altri Paesi. Paola Bianchi cerca similitudini e somiglianze tra noi italiani e gli altri popoli, per cui porta avanti una sorta di ‘interculturalità’ che è bella, appassiona e stimola molto gli studenti, che altrimenti si annoierebbero a studiare solo la grammatica.
Non ci sono precondizioni per studiare le lingue straniere, la prof.sa Bianchi è convinta che tutti, anche le persone con Disturbi Specifici dell’Apprendimento o altre difficoltà o handicap, possono imparare una lingua, basta saper trovare gli strumenti e i metodi appropriati. Imparare le lingue con il gioco, il teatro e altre metodologie è possibile per tutti.
Uno dei progetti che stanno vivendo i ragazzi delle medie con metodi interattivi e divertenti è il progetto interculturale che ha preso avvio con la visione del film “Azur e Asmar“, un famoso film d’animazione che affronta tanti temi, che Paola Bianchi affronta in spagnolo.
La scuola italiana, rispetto ad altre nazioni, non è peggio nè meglio. Sicuramente la passione e la dedizione degli insegnanti italiani è rilevante, anche se probabilmente è un tratto caratterizzante questo lavoro in ogni latitudine del globo.
Grazie per l’accoglienza e l’opportunità.
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