
Germano Pettarin è un insegnante di matematica e informatica presso il liceo Pujati di Sacile, PN, e docente a contratto presso l’università Ca’ Foscari di Venezia e di Padova nonché autore di libri per ragazzi sulla matematica. Ha raccontato al podcast Insegnanti al microfono come la passione dell’insegnamento gli è arrivata molto presto dopo aver lavorato nelle aziende del settore informatico, dove nel passato la richiesta di tecnici era altissima e molto ben retribuita, ma proprio per questo altrettanto stressante. La scuola invece gli ha permesso di trovare una dimensione più umana di lavorare e di soddisfazione professionale. La sua passione per l’informatica ora la porta in classe e nella aule universitarie, dove trova studenti attenti e curiosi di imparare la tecnologia oltre a quella di uso quotidiano. Secondo Germano imparare l’informatica è importante anche per costruirsi uno schema mentale, per imparare a lavorare mentalmente con logica precisa e lineare. Per questo è concorde con la necessità di formare fin da piccoli al pensiero computazionale, ma il problema, come spesso accade nella scuola, è di trovare la modalità giusta. Non basta mettere una LIM, un PC o far fare ad un insegnante non adeguatamente formato un pò di coding o informatica. Neppure serve aggiungere ore di lezione. Serve una proposta strutturata, organica e con personale adeguatamente preparato. Altrimenti è la solita iniziativa superficiale che serve solo per dimostrare burocraticamente un adempimento formale. Un’altra bella e utile iniziativa del professor Pettarin è la pubblicazione con Einaudi ragazzi di libri per bambini sulla matematica: oramai sono tanti come L’isola delle tabelline, Una tabellina tutta nuova; Avventure all’isola delle tabelline , Le cose non quadrano ci vogliono i cerchi, La matematica fa schifo, La rivincita delle 4 operazioni , Il dottore dei numeri. Nati quasi per caso, ora hanno un ampio pubblico e successo editoriale. La matematica narrata, cioè raccontata con personaggi numerici che hanno vita e caratteri propri, è un utilissimo strumento per avvicinarsi alla matematica in modo divertente e giocoso. Un modo per superare la paura della matematica, la matematicafobia. Un pregiudizio che blocca tante persone oltre il dovuto. Infine il suo giudizio sulla scuola italiana è positivo in merito alla validità degli insegnanti, alla loro preparazione e motivazione. Invece è negativa riguardo alla loro adeguata valorizzazione, sociale ed economica, perchè dovrebbe essere molto più riconosciuta e misurata.