Arriva la fine del primo periodo dell’anno scolastico. Per alcune scuole che scelgono il trimestre e il pentamestre si sono già fatti gli scrutini. Per le altre, il quadrimestre è giusto a metà strada del percorso.
QUest’anno è ancora più complicata la valutazione. Siamo partiti dopo un periodo assolutamente inedito quale il blocco totale della vita privata e sociale per lunghi mesi, poi un leggero ritorno alla normalità, ma ormai l’anno scolastico era terminato….e tutti sono stati promossi!!! Promozione garantita e immediata, senza se e senza ma! (e già questo è stato un grosso problema)
Poi a Settembre abbiamo iniziato speranzosi di poter riprendere un ritmo quasi normale, pur con le dovute attenzioni e cautele sanitarie. Ma solo poche settimane di illusione….e si è tornati con le superiori alla famigerata DAD. Una tristezza. Ma inevitabile! Per salvaguardare la salute e il sistema sanitario.
Ed ora la valutazione di un periodo così strano: un misto di didattica in presenza, in DAD, e un bagaglio dell’anno precedente pesante perchè pieno di lacune e inadeguatezze formative.
Come fare a valutare?
Se è vero che la valutazione «appartiene al nostro esistere poichè ogni nostra decisione implica un atto valutativo “naturale e inevitabile”», come spiega Valentina Grion in “Una scuola per tutti con la didattica per competenze” a cura di Filippo Dettori, Franco Angeli 2017, a pagina 217, la vallutazione a scuola e della scuola, o meglio, del percorso scoalstico degli alunni, è molto più complessa, sopratutto quest’anno.
Come valutare se i ragazzie ragazze non si riescono a vedere, ascoltare davanti agli occhi? Come valutare solo attraverso uno schermo, magari a volte spento con una connezzione internet discontinua, un microfono che funziona a scatti? Come valutare se gli studenti stessi fanno fatica a d ascoltarsi e ad interagire tra di loro per collaborare, per discutere, per scontrarsi sulle idee, per ridere e imparare insieme? Come valutare se di circa 60 minuti normali in presenza te ne restano 20 minuti o se va bene 30 minuti, perchè in DAD devi collegarti, aspettare che arrivno tutti, fare l’appello, condividere altre fonti, parlare uno alla volta, ecc e il tempo passa? Come valutare la fatica che gli studenti fanno nello stare 5-6 ore alla mattina davanti ad uno schermo e poi altrettante al pomeriggio per studiare…sul PCP? Isolati e soli con il proprio schermo?
Difficile valutare ad ampio raggio il percorso fatto da una studentessa e uno studente solo con una interazione online.
Difficile valutare le competenze, attraverso i compiti di realtà o altre strategie e forme didattiche.
Difficile se i discenti non hanno potuto o voluto recuperare i debiti dell’anno precedente, magari sapendo che non avrebbero inciso sul proseguimento del percorso.
Difficile ma non impossibile, anche per questo tanti professori si impegnano a fare il meglio, a valutare in modo onesto, sincero e pedagogicamente corretto. Ma non sempre e tutti ci riescono.