
Massimo Belardinelli, laureato in Scienze agrarie, ha voluto da subito diventare insegnante mettendo in pratica strumenti e metodi innovativi. Ha raccontato al podcast Insegnanti al microfono, che ha sempre amato la scuola, lavorando soprattutto a Città di Castello, cercando di offrire strumenti per risolvere i problemi, non dare solo regole da applicare in esercizi ripetuti. Come diceva Maria Montessori, la conoscenza è uno strumento e non un obiettivo ed i bambini sono discenti naturali. La scuola è importante per aiutare il cambiamento e come luogo ed esperienza di collaborazione. Ha cercato di stare al passo con i tempi introducendo nella sua disciplina di insegnamento, Educazione tecnica, tutte le innovazioni che nel tempo si sono presentate, suscitando interesse, curiosità e partecipazione nei suoi alunni.
Ha scelto poi di diventare Dirigente Scolastico, nella stessa scuola dove era docente, per poter incidere maggiormente nella società attraverso l’interazione con i diversi soggetti del territorio. E’ convinto che lo spirito di cooperazione sia essenziale nella scuola, anche il Dirigente Scolastico non è mai da solo, occorre creare e lavorare come squadra.
La sua visione di scuola comporta un cambiamento anche degli spazi scolastici. Non è possibile modificare la didattica senza modificare anche gli ambienti. Per questo ha cercato di creare nella scuola dove ha lavorato luoghi diversi che favorissero soprattutto la relazione e il confronto. I corridoi e gli atri diventano spazi arredati dove interagire, muoversi, parlare, incontrarsi. I ragazzi e i giovani di oggi hanno bisogno di essere educati alle emozioni e alle relazioni. I luoghi della scuola devono aiutare a far crescere e migliorare il benessere degli alunni e degli insegnanti. Anche con piccole trasformazioni nascono l’agorà e gli atelier con i cartelli “vietato non provare“, tutto è proiettato a dare fiducia, rafforzare le relazioni, stimolare l’apprendimento attivo ed esperrieziale. Gli studenti possono muoversi con maggiore autonomia nella scuola cambiando ambienti e situazioni didattiche e questo aumenta moltissimo l’attenzione e la partecipazione. Aule asettiche, tutte uguali, impigriscono, non stimolano la mente.
Queste idee praticate assieme allo Staff della scuola lo hanno portato ad incontrare Avanguardie Educative per un confronto ricco e costruttivo. E’ diventato Ambassador di Avanguardie Educative e porta in tante scuole queste proposte innovative e stimolanti. E’ membro anche di FCL, (Future Classroom Lab) un ambiente di apprendimento innovativo creato a Bruxelles da European Schoolnet, dove ha modo di portare scuole italiane a confrontarsi con gli altri sistemi scolastici dell’Europa.
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